Nell'articolo intitolato "Il mito delle Metamorfosi in Joseph Klibansky, Filippo Tincolini e Lucio Carvalho: il nuovo naturalismo come rappresentazione dell’incomunicabilità", l’autore esplora come gli artisti contemporanei Joseph Klibansky, Filippo Tincolini e Lucio Carvalho reinterpretino la mitologia classica attraverso una prospettiva moderna, ponendo l'accento sui temi della metamorfosi e delle complessità comunicative.
Joseph Klibansky, con opere come "Self-Portrait of a Dreamer", raffigura figure antropomorfe in tute spaziali, simbolo di una trasformazione dall'umano all'inanimato, spingendo il pubblico a interrogarsi sull'essenza racchiusa in questi involucri.
Analogamente, Filippo Tincolini, con il suo "Bust of Dedalo" della serie "Ancient Gods", rappresenta Dedalo con le sembianze di Iron Man, fondendo la mitologia classica con la cultura pop contemporanea. La sua serie "Flowered Soul" approfondisce ulteriormente questo tema, mostrando astronauti intrecciati con elementi naturali come foglie e fiori, suggerendo un ritorno alla natura e una riflessione sull’arroganza umana nei confronti del divino.
Lucio Carvalho, artista brasiliano, trae anch’egli ispirazione dalla mitologia greca, presentando figure con volti celati da elmi decorati, come nell’opera "Venus in Paradise". Questo approccio oscura la bellezza tradizionale, ponendo l’attenzione sugli elmi ornati che sostituiscono il volto umano.
L'articolo sottolinea come questi artisti, attraverso espressioni artistiche uniche ma convergenti, utilizzino elementi come elmi, tute spaziali e motivi naturali per raccontare un disagio condiviso nei confronti dell’esistenza contemporanea. Le loro opere riflettono una metamorfosi che esprime sia una disconnessione, sia un desiderio di riconnessione con la natura e l’umanità.